In uno dei tanti treni speciali
istituiti alla volta della Città Eterna, cinque viaggiatori, provenienti da
varie parti del mondo, decisero di proseguire insieme il loro cammino, poichè
tutti si recavano al Giubileo dell' anno 2000. Cercarono uno scompartimento da
occupare in gruppo e, trovatone uno con un solo viaggiatore, si accomodarono. Si accorsero che su una poltrona era stata abbandonata una rivista, i cui
titoli di copertina rimandavano a un servizio interno che bandiva un concorso: "
2000 l'anno del .... Quale parola suggerisci al Papa per il discorso d’inizio Giubileo?”.
giovedì 13 novembre 2014
martedì 12 agosto 2014
FOLLIA D’AMORE
19 anni.
I riccioli gli incorniciavano il capo e gli occhi gli
illuminavano il viso. Nello sguardo la fierezza sfrontata di un giovane guerriero
dall’anima folle. Era Vita allo stato puro.
Fu il dono che l’Universo mi fece quando, per la prima
volta, scelsi di trascorrere del tempo in montagna per conoscerla e amarla,
imparando ad amare me stessa.
La sincronia ci aveva portati entrambi a vivere
un’esperienza di crescita interiore, di addestramento all’arte del Sognare, di
Qui e Ora.
La Foresta del Gran Sasso d'Abruzzo ci aveva regalato la sua
magica cornice e in quel mondo fatato conobbi una forma d’amore non ancora
provato, nonostante e anche grazie agli anni di vita vissuta.
L’Infinito sa dirti ti amo attraverso molti volti e
non si pone limiti di sorta, curandosi solo di scegliere Anima per
manifestarsi.
E di lei m’innamorai in quel tempo senza tempo.
giovedì 24 luglio 2014
METTI CHE...
Metti che una mattina ti svegli e scegli di cambiare il tuo
futuro, da ADESSO.
Metti che Anima fa capolino in mezzo a quel groviglio di
pensieri maleodoranti di vittimismo e prigionia che da sempre ti porti dentro e ti lancia
un messaggio.
Metti che tu cogli il grido di libertà che in te reclama e
per la prima volta prendi una decisione senza pensarci, senza vagliare i pro e
i contro, senza più ragionare in termini economici e affettivi, senza
preoccuparti di come finirà.
Metti che scegli di fare quello che vuoi, che hai sempre
voluto e ti sei sempre negato, quello che non hai mai fatto, perché da sempre
hai nutrito la tua autocommiserazione nascondendoti dietro l’alibi del Dovere,
del Senso di Responsabilità, della mancanza di Denaro, dei Legami Affettivi.
- Lo farei…lo desidero tanto…ma non posso perché devo…mi
dispiace. -
Metti che scopri di non poter morire con questo rimpianto.
Metti che una mattina trovi il coraggio per farlo.
METTI CHE SCEGLI DI
ESISTERE
martedì 15 luglio 2014
IL BASTONE DEL COMANDO
- Svegliati! Non è più tempo di dormire. Alzati e vai nel
bosco. Una volta lì, saprai cosa devi fare! –
Aprii istantaneamente gli occhi. Quella voce sentita nel
sonno mi risuonava ancora dall’interno della coscienza: era un comando.
Intorno a me il buio non aveva ancora lasciato spazio alla
luce dell’aurora mentre dentro di me il silenzio non apriva porte ad altri
pensieri.
Alzati e vai nel
bosco. Una volta lì, saprai cosa devi fare!
Mi vestii lentamente, scegliendo gli indumenti da indossare.
Avevo un appuntamento col destino e dovevo essere pronta a ogni evenienza.
Maglioncino, scarpe da trekking, pila, un bicchiere d’acqua e via.
Entrai nel bosco che il sole stava sorgendo e mi trovai su
un’altura che consentiva allo sguardo di spaziare a est.
Io, dritta davanti al sole nascente, immersa in un silenzio
interiore che si rifletteva all’esterno creando i suoni del bosco che non
rompono il silenzio ma lo compenetrano. Spontaneamente le mie mani si giunsero
al petto e le mie braccia si alzarono verso il cielo iniziando la danza del
saluto al sole. Bevvi la sua energia e lui bevve me.
https://www.youtube.com/watch?v=M7oFMoZY6o
mercoledì 18 giugno 2014
IO AGIRO’ ADESSO
Vedo la mia figura riflessa nello specchio del bagno. Il
mio viso sta cambiando, una bionda e rada peluria sta spuntando sul mento. Il
mio corpo, cresciuto troppo in fretta quest’anno, è alto ma gracile e
dinoccolato. Non sono più il ragazzino di ieri e non sono ancora l’uomo di
domani. Chi sono? Cosa sono designato a divenire?
Mamma dice che assomiglio a mio padre e che farei bene, in
un momento così critico dell’economia, a seguire le sue orme nell’azienda di
famiglia ma io…lo voglio?
Da bambino sognavo di fare il pilota, mi vedevo in giro per
il mondo. Ora che ci sto pensando lo specchio riflette un viso trasognato e
sorridente. Questo mio sogno, pur confinato chissà dove nel mio essere, è
ancora presente e con forza reclama il suo diritto di manifestarsi.
Non posso tradire me stesso. Devo affrontare papà e mamma.
Devo scardinare il senso di protezione dettato dalle loro paure. Devo
convincerli che sono nato per essere felice. Devo dire loro che credo in me
stesso, in questo mio sogno e che intendo perseguirlo.
Li sento chiacchierare nell’altra stanza. Non ho più tempo
da perdere.
IO AGIRO’ ADESSO
lunedì 9 giugno 2014
Respira anche tu. ORA
Hai
mai guardato il respiro di un neonato mentre dorme?
Ispira
profondamente, riempiendo totalmente i polmoni di aria. Il torace si solleva,
il diaframma si alza, la pancia si gonfia, tutto rimane sospeso per un attimo
consentendo al fuoco dell’ossigeno di accenderlo di vita.
Poi
il processo s’inverte. Il torace si comprime spingendo il diaframma verso il
basso, la pancia si schiaccia fino a espirare ogni residuo d’aria che non ha
più ragion d’essere in quel piccolo corpo, rilasciando ogni tensione in un senso
di abbandono. Il processo avviene lentamente, il bimbo ispira luce ed espira
fuoco in perfetta armonia con le energie della Madre Terra, in totale sintonia
con il respiro dell’Universo.
E’
una visione bellissima ed emozionante.
E’ lo spettacolo della Vita!
martedì 27 maggio 2014
Un messaggio per Garcia: messaggio per l’Umanità
L’intento di
questo post è di sollecitare la partecipazione di tutti voi, attraverso
commenti e discussione, intorno a un messaggio che, dal giorno della sua
pubblicazione su una rivista a bassissima tiratura, è stato tradotto in quasi
tutte le lingue del mondo ed è stato stampato in più di 40 milioni di copie.
Definito dallo stesso autore “una minuzia”, si è rivelato invece un messaggio
per gli umani che hanno a cuore l’evoluzione delle loro coscienze personali e
di quella collettiva del nostro splendido pianeta.
Vi auguro pertanto
una buona lettura e aspetto i vostri contributi. Al prossimo appuntamento unirò ai vostri il mio
pensiero su:
Un messaggio per Garcia:
scritto da Elbert Hubbard il 22 febbraio 1899
In tutta questa faccenda cubana, c'è un uomo
che spicca all'orizzonte della mia memoria come Marte al perielio.
sabato 24 maggio 2014
Umana in Divenire e Così Sia
che Ti auto contempli
attraverso Me,
attraverso Me,
che sono una particella divina
del Tuo Tutto in Espansione.
Favorisci il mio Risveglio
dal sonno ipnotico,
dal sonno ipnotico,
nel quale sono caduta
per il tempo vissuto
su questo Pianeta,
che mi ha tenuto prigioniera
delle mie emozioni illusorie:
su questo Pianeta,
che mi ha tenuto prigioniera
delle mie emozioni illusorie:
mercoledì 21 maggio 2014
Un regalo speciale: la mia amica Marinella
Un pensiero fulmineo trafisse tutti gli stadi della
coscienza e mi svegliò di soprassalto:
- Oggi è il compleanno di Jo!!! –
Una luna napoletana rischiarava la stanza e ammiccava dalla
finestra aperta dell’hotel in cui stavo trascorrendo l’ultima notte del mio
viaggio.
La sua luce illuminava il biglietto aereo appoggiato sul
comodino che mi prometteva, per quella sera, l’estasi di un ritorno a casa fra
le braccia del mio uomo.
Questa volta il lavoro aveva assorbito tutto il mio essere e
avevo dimenticato di comprargli un dono.
Ho sempre amato fare regali pensati ma la mia attività di
giornalista, che tanto amavo, mi aveva giocato un brutto scherzo e ora non avevo
più tanto tempo per trasformare un pensiero in un’emozione.
Aspettai il giorno, visualizzando le varie possibilità di
soluzione del problema ma, all’alba, la stanchezza accumulata e il sonno ebbero
la meglio e mi riaddormentai.
Quando mi svegliai il sole era già alto. - Ora sei davvero in
un bel guaio! – mi apostrofai ad alta voce e, senza più pensare al come e al
cosa, mi infilai una tuta in tutta fretta, legai i capelli, inforcai gli
occhiali da sole e uscii con un solo intento: trovare il regalo che quella sera
avrebbe reso felice il mio Jo.
domenica 18 maggio 2014
Il Grand Hotel di Rimini: il dono di una dea
Sono tornata al
Grand Hotel di Rimini dopo tanti anni.
Il fascino, lo stile
e l’eleganza di quest’antico albergo sono rimasti immutati nel tempo, così come
gli arredi originali del XVIII secolo che rievocano le suggestioni del passato.
Lo Stile è
Coscienza, affermo in un articolo postato nel mio sito Il Dono degli Dei, e il
Grand Hotel di Rimini ne è la manifestazione, è la Bellezza donata da una dea.
La finestra della
stanza si apre sul mare e accoglie il profumo salmastro di questa primavera.
Chiudo gli occhi e mi lascio accarezzare dal tepore della brezza marina. Un
ricordo mi riporta a tanto, tanto tempo fa, quando, per la prima volta, ho
amato un uomo. Il primo amore, perso…ritrovato…e lasciato andare per sempre con
un grazie di aver mantenuto la promessa proprio
qui, in questo magico luogo.
Le note che salivano dal juke box coloravano d’azzurro l’aria di quel pomeriggio di primavera e io ne canticchiavo sottovoce il motivetto mentre, seduta a un tavolino lì accanto, svolgevo i compiti di matematica.
Azzurro il pomeriggio è troppo azzurro e lungo per me…
Avevo quattordici anni, una gran voglia di libertà e un amore platonico. Si chiamava Nick il mio primo amore. Nick, il mio primo appuntamento col desiderio, con l’eccitazione, col tormento.
giovedì 15 maggio 2014
WhatsApp: emozioni in diretta
Noi, sorelle degli anni ‘50
Noi che gli altri non sanno cosa si sono persi.
Noi che ci inventavamo la febbre durante la Fiera di Milano
per vedere il film del mattino.
Noi che non dovevamo neppure chiedere di uscire per non mettere
il papà nella condizione di dire di no.
Noi che ci ubriacavamo con il rosolio mentre giocavamo alle
signore.
Noi che: non sono Rita, sono l'anima di Rita! E vi facevo
paura.
Noi che andavi a scuola solo accompagnata dalla sorella
maggiore, che s’inventava un malore per giustificare il ritardo. Perché a
scuola non ci volevi andare.
Noi che avevamo il telefono in duplex col vicino che era
sempre occupato….e dovevamo telefonare al moroso.
martedì 13 maggio 2014
Il dono di una lettera
Carissimo amico mio,
voglio condividere con te
un'emozione.
Ho trascorso gli ultimi tre
giorni in viaggio con Francesca, entrambe completamente immerse nella
dimensione del Sogno. Il tempo si è annullato e abbiamo potuto così fare
tantissime cose che solo a raccontarle s’impiegherebbe una settimana.
Ma una la voglio
condividere.
Ieri pomeriggio, con Francesca,
Vega e Marco, ci siamo concessi di goderci un sano riposo pomeridiano in riva
al mare di Rimini. Loro si sono addormentati sui lettini ed io ho sentito il
richiamo del mare che mi prometteva un abbraccio materno.
Ho portato i pantaloni
della tuta sopra le ginocchia e, senza pensieri e senza aspettative, ho
lasciato condurre i miei passi dalle sensazioni che l'acqua mi donava: il
soffice fondo sabbioso, il caldo e il freddo delle correnti marine, l'incontro
con sciami di pesciolini trasparenti e veloci che guizzavano fra i miei piedi.
Lo sguardo si divideva fra il cielo, l'orizzonte e il fondo marino. Era uno
spettacolo che mi risuonava nell'anima.
In questo stato di grazia
ho visto in lontananza un uomo e una donna, sicuramente una coppia, che
camminavano lentamente lungo la riva e che, a intervalli di tempo quasi
regolari, si chinavano, affondavano una mano nell'acqua, la ritraevano e
depositavano il loro tesoro in un retino gocciolante.
Ho lasciato che si
avvicinassero un poco ma poi ho deciso di andare loro incontro per scoprire
quali doni il mare stesse loro offrendo.
Pescavano vongole veraci
sapientemente nascoste sotto la sabbia.
giovedì 8 maggio 2014
Il dono della memoria
Un ricordo impossibile
Da una lunga scala di legno che
portava a una terrazza assolata – quelle terrazze bianche e piatte che facevano da
tetto alle vecchie case del meridione, usate dalle donne per far asciugare al
vento il bucato steso su lunghi fili - ebbene, da quella vecchia scala dai
gradini consumati scendeva una donna che teneva in braccio la sua figlioletta,
mentre con l’altro braccio cingeva una bacinella vuota.
Dal basso del pianerottolo
sottostante alzai lo sguardo e la osservai attentamente: era molto bella nel
suo semplice abito scuro con grandi tasche nelle quali aveva l’abitudine di
infilare ogni piccola cosa trovata per casa mentre riordinava, con l’intenzione
di riporla al suo posto in un secondo momento, quando avesse avuto un po’ di
tempo.
Ma quelle tasche non si
svuotavano mai e quella strana abitudine le rendeva magiche agli occhi dei
bambini, quando, all’occorrenza, oplà, facevano apparire un elastico, una
spilla da balia, un fermaglio per capelli, un fazzoletto, una monetina, una
caramella.
mercoledì 7 maggio 2014
Il traduttore di emozioni
Nascita di una blogger
Oggi, 7 maggio 2014 nasce il blog Il Dono degli Dei. Oggi divento a
tutti gli effetti una blogger. Voglio dare il mio benvenuto a voi che
condividete con me questo mio primo post e a tutti coloro che, da qualche parte
in Italia e, perché no, nel mondo, rincorrendo un'emozione, si troveranno
a navigare fra queste pagine. Non ne siamo ancora consapevoli ma ci stiamo
cercando e se potessimo comprimere il tempo sapremmo di esserci già trovati.
Per questo a tutti, ma proprio tutti voi singolarmente, va il mio
"Bentrovato!".
Mi chiamo Rita Valente Picardi e sono un Traduttore di Emozioni. Oggi
posso dire di essere nata per occuparmi di questa sfera dell’anima, ma mi ci
sono voluti decenni per capirlo e per prendere coscienza che gli dei mi avevano
dotata di doni che mi avrebbero resa felice, se solo avessi disegnato e vissuto
la mia vita intorno a essi.
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