19 anni.
I riccioli gli incorniciavano il capo e gli occhi gli
illuminavano il viso. Nello sguardo la fierezza sfrontata di un giovane guerriero
dall’anima folle. Era Vita allo stato puro.
Fu il dono che l’Universo mi fece quando, per la prima
volta, scelsi di trascorrere del tempo in montagna per conoscerla e amarla,
imparando ad amare me stessa.
La sincronia ci aveva portati entrambi a vivere
un’esperienza di crescita interiore, di addestramento all’arte del Sognare, di
Qui e Ora.

L’Infinito sa dirti ti amo attraverso molti volti e
non si pone limiti di sorta, curandosi solo di scegliere Anima per
manifestarsi.
E di lei m’innamorai in quel tempo senza tempo.
La mia vita si era dispiegata e aveva conosciuto molte
forme d’amore. Gli affetti famigliari, il bene di un amico, la passione dei
vent’anni, la totalità del sentimento materno, la tenerezza e la devozione di
un’età matura, la profonda dolcezza che ti assale quando ti specchi negli occhi
dei figli dei tuoi figli. Ma mai avrei pensato di provare queste sensazioni
tutte insieme per il cuore di un ragazzo di diciannove anni, così giovane
eppure così presente, così reale, così umano. Da tempo avevo chiuso ogni porta
all’ordinarietà delle mie esperienze, anche e soprattutto sentimentali.
- Solo lo straordinario potrà coinvolgermi – mi
ripetevo inviando questo messaggio al mio personale universo sempre in ascolto e,
come il Genio della lampada, pronto a manifestare ogni mio pensiero, ogni
Sogno.
Puntualmente l’Infinito aveva risposto inondandomi
di gioia, spensieratezza, allegria, forza, potenza, profondità d’animo,
tenerezza ma anche fuoco e sensualità.
Fu un attimo preciso a contenere tutto questo.
In un’atmosfera gioiosa dove si respirava un’aria
straripante di abbracci, lo vidi a qualche metro da me. Mi guardava fisso e con
l’aria impertinente tendendomi le braccia.
- - Vieni! – mi
invitavano i suoi occhi – ti sto aspettando! -
- - Sarà bellissimo
ritrovarsi – prometteva il suo sorriso.
Gli andai incontro con la fiducia di una bimba, lo
abbracciai con il trasporto di una madre e lo compenetrai con l’ardore di
un’amante.
Il nostro abbraccio fu avvolgere e lasciarsi
avvolgere, respiro, profumo, rilassamento, riposo, farsi acqua. Poi… respiro
condiviso, unione di energie, movimento, calore, fuoco, fuoco, FUOCO!
Quell’abbraccio ebbe il potere di annullare lo spazio,
il tempo e le distanze e di relegarle nel Regno dell’Illusione. Non avevano
ragion d’essere nel Regno dell’Amore.
Fu così che le nostre due anime si riconobbero e,
dalla notte dei tempi, tornarono ad amarsi.
Il guerriero e la fanciulla avevano nuovamente
incrociato i propri destini, traghettati nel fiume del tempo dall’anima folle
che li distingueva.
L’alba col saluto al sole, le stelle sopra il fuoco, il
suono dei bonghi, le lanterne cinesi lanciate nella notte dei sognatori, la
musica, la danza, il canto, lo stordimento, perdersi e ritrovarsi, la
condivisione, le parole autentiche. E poi gli sguardi, i sorrisi, l’allegria,
gli abbracci... gli abbracci, emozioni di luce che illuminano l’essere. Godemmo
insieme di questa gioia e facemmo nostra la sua vibrazione fino a possederla,
diventare lei, esserla.
Amavo quel ragazzo, teneramente, profondamente, ma
cominciai a giocare col fuoco.
Conosco bene e mi diverte il gioco dell’innamoramento.
E’ energia sottile che fa parlare due inconsci, è creazione di lacci di luce, è
solleticarsi l’anima, è accendere il fuoco della passione.
Ci fu un istante in cui i miei occhi lo guardarono e
lo videro uomo. Lo incontrai avvolta nel
mio accappatoio, dopo aver fatto la doccia. Si apprestava a vestirsi ma lo
trovai coperto solo da un paio di boxer. Mi fermai a osservarlo. I muscoli
allenati facevano sfoggio della loro possanza, conoscevo la presa di quelle
braccia, mi avevano stretta tante volte e sapevano trasmettere protezione. Le
gambe forti lo tenevano piantato al terreno conferendogli stabilità ed equilibrio.
Era giovane, e bello e il suo sguardo mi fece sentire attraente. Inconsciamente
mantenni fra noi una distanza di sicurezza ma
- -- Vorrà dire
qualcosa questo incontro! Io in accappatoio e tu in mutande - dissi con tono
ammiccante e provocatorio.

Mi piaceva quel gioco che in altre vite avrei definito
disdicevole, ridicolo, pericoloso, quando Qui e Ora non avevano la lettera maiuscola
ed erano solo due semplici avverbi. Non più così oggi che voglio assaporare la
vita attimo per attimo e in ogni istante voglio riversare il meglio di ciò che
sono, voglio conoscere l’amore in ogni sua sfaccettatura, voglio vivermi come una
dea dell’amore.
Fu durante un massaggio al collo e alle spalle che
provai una reazione alchemica al tocco delle sue mani. Le nostre anime si
parlarono in punta di dita e i nostri cuori gioirono oltre ogni limite mentre
tutto attorno a noi era silenzio.
Quella notte feci fatica ad addormentarmi. Una voce
dentro urlava:
- - Vai, corri dal
tuo giovane principe, godi di questa opportunità che l’Universo ti offre, sii
maestra d’amore –
Mi vidi alzarmi dal letto, uscire nell’ampio giardino
e raggiungere la tenda dove lui trascorreva la notte…Sì, ma quale tenda? Ce
n’erano tante piantate sul terreno e l’ora era tarda, tutti dormivano.
E così anch’io mi addormentai, trasmutando il mio
fuoco in sottile e calda brezza che gli inviai sull’onda di un soffio.
Di lui mi rimangono due cose: lo stupore di un amore
straordinario e una poesia, un moto d’anima che parla di sé.
Un uragano attendo, in quiete
Da lontano scorgo la tempesta,
Un attimo tuona, un altro s'arresta. E tace.
M'al di là delle nubi, ora saetta, ora la pace..
Chissà che m'aspetta
Eppure mi piace.
Nella quiete il respiro sospendo... Attendo!
Da lontano scorgo la tempesta,
Un attimo tuona, un altro s'arresta. E tace.
M'al di là delle nubi, ora saetta, ora la pace..
Chissà che m'aspetta
Eppure mi piace.
Nella quiete il respiro sospendo... Attendo!
Giulio Ayrton
Attendi, Anima bella, impeccabile Guerriero di Luce, grande
Mago, irresistibile Folle. Oramai ci siamo scritti sul Libro di
quest’esistenza. Attenderò anch’io di sapere come l’Infinito tesserà le maglie
di questa nostra storia. Fino a che tutto sarà compiuto.
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