L’incontro con Dio. Non
possiamo definirci neppure adolescenti quando i nostri genitori, i nostri
educatori e i nostri catechisti ci fissano l’appuntamento per antonomasia,
quello con la divinità che è in noi. Non ci basterà l’intera vita poi per
percorrere la strada che ci condurrà davvero a quell’Incontro, ma la
rappresentazione alla quale la nostra società cattolica ci propone di
partecipare, contiene in sé l’essenza di questo anelito, la meta di questo
viaggio di speranza. Forse è vero che solo il cuore puro di un bambino può
cogliere la grandezza di questo evento. Poi sarà forse troppo difficile
guardare dentro noi stessi, la luce bianca di un’anima candida sarà
inevitabilmente offuscata dalla polvere del tempo e si farà buio. Non tutti
saranno capaci di rimuovere quella zavorra annaspando nelle tenebre pur di
tornare a splendere. Abbiamo tuttavia una vita
intera per provarci, per riuscirci, per dare significato a questa nostra
esistenza. Ce la possiamo fare! Occorre volerlo, deciderlo e mettersi in
viaggio, quel viaggio di ritorno verso la riconquista del proprio Essere, quel
percorso verso la consapevolezza, l’auto-realizzazione e il risveglio interiore.
Molti hanno battuto questa strada nella storia e moltissimi la stanno percorrendo oggi. Io li definisco Sognatori. Sono quelli che hanno cominciato guardandosi dentro, non hanno avuto paura di ciò che avrebbero trovato nel buio. Meglio, hanno guardato in faccia la paura e l’hanno dissolta. Sono quelli che vedono gli altri come un riflesso di sé e si assumono la responsabilità totale delle proprie scelte. Vivono con una coscienza di prosperità e abbondanza, accolgono gli eventi negativi come opportunità, sono tesi alla conquista della libertà, amano ciò che fanno e fanno ciò che amano, si pongono degli obiettivi e li perseguono con disciplina e volontà. Credono fermamente nel loro Sogno prima di vederlo realizzato. E lo realizzano. Costoro sono gli impeccabili guerrieri di Dio che la Comunione e la Cresima consacrano coi loro riti iniziatici ma che nessuna catechesi ci ha mai spiegato quando, ancora bambini, ci siamo accostati a questo Sacramento.
Molti hanno battuto questa strada nella storia e moltissimi la stanno percorrendo oggi. Io li definisco Sognatori. Sono quelli che hanno cominciato guardandosi dentro, non hanno avuto paura di ciò che avrebbero trovato nel buio. Meglio, hanno guardato in faccia la paura e l’hanno dissolta. Sono quelli che vedono gli altri come un riflesso di sé e si assumono la responsabilità totale delle proprie scelte. Vivono con una coscienza di prosperità e abbondanza, accolgono gli eventi negativi come opportunità, sono tesi alla conquista della libertà, amano ciò che fanno e fanno ciò che amano, si pongono degli obiettivi e li perseguono con disciplina e volontà. Credono fermamente nel loro Sogno prima di vederlo realizzato. E lo realizzano. Costoro sono gli impeccabili guerrieri di Dio che la Comunione e la Cresima consacrano coi loro riti iniziatici ma che nessuna catechesi ci ha mai spiegato quando, ancora bambini, ci siamo accostati a questo Sacramento.
“La
differenza fra un guerriero e un uomo comune
è
che l'uomo prende tutto come una benedizione o una sciagura,mentre
il guerriero prende tutto come una sfida, e le
sfide non sono né buone né cattive: sono semplicemente sfide…"
nel giorno della tua Cresima
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