Vedo la mia figura riflessa nello specchio del bagno. Il
mio viso sta cambiando, una bionda e rada peluria sta spuntando sul mento. Il
mio corpo, cresciuto troppo in fretta quest’anno, è alto ma gracile e
dinoccolato. Non sono più il ragazzino di ieri e non sono ancora l’uomo di
domani. Chi sono? Cosa sono designato a divenire?
Mamma dice che assomiglio a mio padre e che farei bene, in
un momento così critico dell’economia, a seguire le sue orme nell’azienda di
famiglia ma io…lo voglio?
Da bambino sognavo di fare il pilota, mi vedevo in giro per
il mondo. Ora che ci sto pensando lo specchio riflette un viso trasognato e
sorridente. Questo mio sogno, pur confinato chissà dove nel mio essere, è
ancora presente e con forza reclama il suo diritto di manifestarsi.
Non posso tradire me stesso. Devo affrontare papà e mamma.
Devo scardinare il senso di protezione dettato dalle loro paure. Devo
convincerli che sono nato per essere felice. Devo dire loro che credo in me
stesso, in questo mio sogno e che intendo perseguirlo.
Li sento chiacchierare nell’altra stanza. Non ho più tempo
da perdere.
IO AGIRO’ ADESSO