martedì 27 maggio 2014

Un messaggio per Garcia: messaggio per l’Umanità


Bentrovati, blognauti de Il Dono degli Dei!
L’intento di questo post è di sollecitare la partecipazione di tutti voi, attraverso commenti e discussione, intorno a un messaggio che, dal giorno della sua pubblicazione su una rivista a bassissima tiratura, è stato tradotto in quasi tutte le lingue del mondo ed è stato stampato in più di 40 milioni di copie. Definito dallo stesso autore “una minuzia”, si è rivelato invece un messaggio per gli umani che hanno a cuore l’evoluzione delle loro coscienze personali e di quella collettiva del nostro splendido pianeta.
Vi auguro pertanto una buona lettura e aspetto i vostri contributi. Al prossimo appuntamento unirò ai vostri il mio pensiero su:

Un messaggio per Garcia:
scritto da Elbert Hubbard il 22 febbraio 1899

In tutta questa faccenda cubana, c'è un uomo che spicca all'orizzonte della mia memoria come Marte al perielio.

sabato 24 maggio 2014

Umana in Divenire e Così Sia


Creatore di questo
e di tutti gli Universi possibili,
che Ti auto contempli
attraverso Me,
che sono una particella divina 
del Tuo Tutto in Espansione.
Favorisci il mio Risveglio
dal sonno ipnotico,
nel quale sono caduta 
per il tempo vissuto
su questo Pianeta,
che mi ha tenuto prigioniera
delle mie emozioni illusorie:


mercoledì 21 maggio 2014

Un regalo speciale: la mia amica Marinella

Un pensiero fulmineo trafisse tutti gli stadi della coscienza e mi svegliò di soprassalto: 
- Oggi è il compleanno di Jo!!! –
Una luna napoletana rischiarava la stanza e ammiccava dalla finestra aperta dell’hotel in cui stavo trascorrendo l’ultima notte del mio viaggio.
La sua luce illuminava il biglietto aereo appoggiato sul comodino che mi prometteva, per quella sera, l’estasi di un ritorno a casa fra le braccia del mio uomo.
Questa volta il lavoro aveva assorbito tutto il mio essere e avevo dimenticato di comprargli un dono.
Ho sempre amato fare regali pensati ma la mia attività di giornalista, che tanto amavo, mi aveva giocato un brutto scherzo e ora non avevo più tanto tempo per trasformare un pensiero in un’emozione.
Aspettai il giorno, visualizzando le varie possibilità di soluzione del problema ma, all’alba, la stanchezza accumulata e il sonno ebbero la meglio e mi riaddormentai.
Quando mi svegliai il sole era già alto. - Ora sei davvero in un bel guaio! – mi apostrofai ad alta voce e, senza più pensare al come e al cosa, mi infilai una tuta in tutta fretta, legai i capelli, inforcai gli occhiali da sole e uscii con un solo intento: trovare il regalo che quella sera avrebbe reso felice il mio Jo.

domenica 18 maggio 2014

Il Grand Hotel di Rimini: il dono di una dea

Sono tornata al Grand Hotel di Rimini dopo tanti anni.
Il fascino, lo stile e l’eleganza di quest’antico albergo sono rimasti immutati nel tempo, così come gli arredi originali del XVIII secolo che rievocano le suggestioni del passato.
Lo Stile è Coscienza, affermo in un articolo postato nel mio sito Il Dono degli Dei, e il Grand Hotel di Rimini ne è la manifestazione, è la Bellezza donata da una dea.
La finestra della stanza si apre sul mare e accoglie il profumo salmastro di questa primavera. Chiudo gli occhi e mi lascio accarezzare dal tepore della brezza marina. Un ricordo mi riporta a tanto, tanto tempo fa, quando, per la prima volta, ho amato un uomo. Il primo amore, perso…ritrovato…e lasciato andare per sempre con un grazie di aver mantenuto la promessa proprio qui, in questo magico luogo.

Le note che salivano dal juke box coloravano d’azzurro l’aria di quel pomeriggio di primavera e io ne canticchiavo sottovoce il motivetto mentre, seduta a un tavolino lì accanto, svolgevo i compiti di matematica.
Azzurro il pomeriggio è troppo azzurro e lungo per me…

Avevo quattordici anni, una gran voglia di libertà e un amore platonico. Si chiamava Nick il mio primo amore. Nick, il mio primo appuntamento col desiderio, con l’eccitazione, col tormento.

giovedì 15 maggio 2014

WhatsApp: emozioni in diretta

Noi, sorelle degli anni ‘50

Noi che gli altri non sanno cosa si sono persi.
Noi che ci inventavamo la febbre durante la Fiera di Milano per vedere il film del mattino.
Noi che non dovevamo neppure chiedere di uscire per non mettere il papà nella condizione di dire di no.
Noi che ci ubriacavamo con il rosolio mentre giocavamo alle signore.
Noi che: non sono Rita, sono l'anima di Rita! E vi facevo paura.
Noi che andavi a scuola solo accompagnata dalla sorella maggiore, che s’inventava un malore per giustificare il ritardo. Perché a scuola non ci volevi andare.
Noi che avevamo il telefono in duplex col vicino che era sempre occupato….e dovevamo telefonare al moroso.

martedì 13 maggio 2014

Il dono di una lettera

Carissimo amico mio,
voglio condividere con te un'emozione.
Ho trascorso gli ultimi tre giorni in viaggio con Francesca, entrambe completamente immerse nella dimensione del Sogno. Il tempo si è annullato e abbiamo potuto così fare tantissime cose che solo a raccontarle s’impiegherebbe una settimana.
Ma una la voglio condividere.
Ieri pomeriggio, con Francesca, Vega e Marco, ci siamo concessi di goderci un sano riposo pomeridiano in riva al mare di Rimini. Loro si sono addormentati sui lettini ed io ho sentito il richiamo del mare che mi prometteva un abbraccio materno.
Ho portato i pantaloni della tuta sopra le ginocchia e, senza pensieri e senza aspettative, ho lasciato condurre i miei passi dalle sensazioni che l'acqua mi donava: il soffice fondo sabbioso, il caldo e il freddo delle correnti marine, l'incontro con sciami di pesciolini trasparenti e veloci che guizzavano fra i miei piedi. Lo sguardo si divideva fra il cielo, l'orizzonte e il fondo marino. Era uno spettacolo che mi risuonava nell'anima.
In questo stato di grazia ho visto in lontananza un uomo e una donna, sicuramente una coppia, che camminavano lentamente lungo la riva e che, a intervalli di tempo quasi regolari, si chinavano, affondavano una mano nell'acqua, la ritraevano e depositavano il loro tesoro in un retino gocciolante.
Ho lasciato che si avvicinassero un poco ma poi ho deciso di andare loro incontro per scoprire quali doni il mare stesse loro offrendo.
Pescavano vongole veraci sapientemente nascoste sotto la sabbia.

giovedì 8 maggio 2014

Il dono della memoria

Un ricordo impossibile

Da una lunga scala di legno che portava a una terrazza assolata – quelle terrazze bianche e piatte che facevano da tetto alle vecchie case del meridione, usate dalle donne per far asciugare al vento il bucato steso su lunghi fili - ebbene, da quella vecchia scala dai gradini consumati scendeva una donna che teneva in braccio la sua figlioletta, mentre con l’altro braccio cingeva una bacinella vuota.

Dal basso del pianerottolo sottostante alzai lo sguardo e la osservai attentamente: era molto bella nel suo semplice abito scuro con grandi tasche nelle quali aveva l’abitudine di infilare ogni piccola cosa trovata per casa mentre riordinava, con l’intenzione di riporla al suo posto in un secondo momento, quando avesse avuto un po’ di tempo.

Ma quelle tasche non si svuotavano mai e quella strana abitudine le rendeva magiche agli occhi dei bambini, quando, all’occorrenza, oplà, facevano apparire un elastico, una spilla da balia, un fermaglio per capelli, un fazzoletto, una monetina, una caramella.

mercoledì 7 maggio 2014

Il traduttore di emozioni

Nascita di una blogger

Oggi, 7 maggio 2014 nasce il blog Il Dono degli Dei. Oggi divento a tutti gli effetti una blogger. Voglio dare il mio benvenuto a voi che condividete con me questo mio primo post e a tutti coloro che, da qualche parte in Italia e, perché no, nel mondo, rincorrendo un'emozione, si troveranno a navigare fra queste pagine. Non ne siamo ancora consapevoli ma ci stiamo cercando e se potessimo comprimere il tempo sapremmo di esserci già trovati. Per questo a tutti, ma proprio tutti voi singolarmente, va il mio "Bentrovato!".
Mi chiamo Rita Valente Picardi e sono un Traduttore di Emozioni. Oggi posso dire di essere nata per occuparmi di questa sfera dell’anima, ma mi ci sono voluti decenni per capirlo e per prendere coscienza che gli dei mi avevano dotata di doni che mi avrebbero resa felice, se solo avessi disegnato e vissuto la mia vita intorno a essi.